venerdì 12 marzo 2010

Tecnologia Raid alla portata di tutti!!



L’affidabilità dei dispositivi di archiviazione, oggi come in passato, è un requisito fondamentale in quei settori dove l’irreperibilità delle informazioni o, ancora peggio, la loro completa perdita significano interruzione dei servizi e consistenti perdite di denaro. Grazie al rapido sviluppo tecnologico i dischi rigidi sono divenuti sempre più affidabili e veloci, ma rimane comunque l’insidia di guasti meccanici, elettronici e di quelli derivanti dall’usura o dal danneggiamento del supporto magnetico.

Se da un lato l’affidabilità può essere migliorata con particolare cura nella progettazione e nelle fasi di realizzazione del prodotto, l’utilizzo oculato di più unità permette di ottenere un’affidabilità sui dati e una tolleranza ai guasti di gran lunga superiore a quella offerta dal miglior disco sul mercato; la tecnologia Raid fonda le sue radici proprio su questa idea. Il termine Raid, acronimo di Redundant Arrays of Inexpensive Disks (array ridondanti di dischi poco costosi), è stato utilizzato per la prima volta dai ricercatori dell’università californiana di Berkeley nel 1987.

Nel corso degli anni sono state sviluppate molteplici configurazioni, ognuna identificata da un numero che segue la parola Raid, delle quali solo alcune sono risultate vincenti per il mercato. Prima di presentare le tre configurazioni più diffuse in ambito workstation e server riteniamo necessario familiarizzare con alcuni concetti che definiscono l’organizzazione gerarchica di un sistema Raid: Disco Fisico, Array Fisico, Array Logico e Disco Logico. Il disco fisico è l’unità singola vera e propria che funge da mattone elementare nella realizzazione della configurazione Raid.

L’insieme organizzato di uno o più dischi fisici costituisce l’array fisico; le configurazioni Raid più semplici utilizzano un solo array fisico di dischi, mentre quelle più complesse possono appoggiarsi a due o più array fisici distinti. L’array logico è il primo livello di astrazione dall’hardware ed è il frazionamento o la combinazione di uno o più array fisici; tipicamente un array logico corrisponde a un array fisico, tuttavia è possibile, a esempio, che un array logico sia costituito da più array fisici.

I dischi logici, infine, sono ottenuti a partire dagli array logici e corrispondono ai volumi disco rilevati dal sistema operativo. A questo punto è facile comprendere che un disco logico può nascondere complesse meccaniche di gestione che rimangono invisibili sia al sistema operativo sia all’utente in quanto demandate ad appositi controller.

Raid 0 (Striping)

Il Raid 0, che sta conoscendo particolare successo in ambito desktop, consiste nel configurare più dischi in parallelo allo scopo di incrementare le prestazioni attraverso la scrittura e la lettura contemporanea su tutte le unità. Se utilizzata singolarmente questa configurazione costituisce un utilizzo improprio della tecnologia Raid in quanto intacca il principio dell’affidabilità: non fornendo alcun tipo di controllo di parità sui dati, il guasto di un’unità che compone l’array comporta la perdita di tutte le informazioni. Poiché al crescere del numero di dischi aumenta statisticamente la probabilità di un eventuale guasto, ne deriva che, a causa dell’assenza del controllo di parità, una configurazione Raid 0, pur incrementando le prestazioni, comporta una diminuzione dell’affidabilità proporzionale al numero di dischi che la costituiscono.

Una caratteristica delle configurazioni striping è la configurazione delle strisce (stripes), ovvero la scelta della dimensione dei blocchi nei quali vengono spezzate le informazioni. La scelta di questo parametro è figlia del numero di dischi impiegati nell’array e del tipo di software impiegato, ovvero se si lavora su file di piccole, grosse o medie dimensioni. Raid 1 (Mirroring e Disk Duplexing)

Il Raid 1 costituisce l’implementazione più semplice della protezione dei dati e consiste di due dischi o array configurati in modo che uno sia la copia speculare e in tempo reale dell’altro. Di base non si riscontra alcun incremento di prestazioni in quanto un ramo della configurazione opera in modalità di backup; tuttavia esistono controller evoluti in grado di ottimizzare le fasi di lettura attraverso l’utilizzo di entrambi i rami.

A seconda dell’architettura impiegata per realizzare l’array si parla di modalità Mirroring o Disk Duplexing: la prima indica la configurazione di due array in modalità Raid 1 gestiti da un singolo controller, mentre la seconda si riferisce a una configurazione costituita da due controller, a ciascuno dei quali è affidata la gestione di un ramo della configurazione.

Raid 5

La modalità Raid 5 appartiene alla famiglia delle configurazioni di tipo striping con controllo di parità: le informazioni sono suddivise sulle diverse unità dell’array in modo simile ad una soluzione Raid 0, ma su tutti i dischi dell’array vengono salvati dei blocchi per il controllo della parità. Questo espediente permette, in caso di guasto di una delle unità, la ricostruzione al volo dei dati mediante le informazioni dei dischi rimanenti e del codice di parità. Si intuisce che in caso di guasto la qualità del controller, in particolare il processore e la quantità di cache, influisce sulle prestazioni.

Il controller Raid provvede inoltre alla ricostruzione delle informazioni sul disco sostituito da quello danneggiato o sul disco hot spare, ovvero un’unità vuota sulla quale vengono rigenerate le informazioni del disco guasto in attesa che questo venga sostituito. A differenza delle modalità 0 e 1 diffuse anche in ambito desktop grazie all’integrazione di controller specifici su molte schede madri di fascia medio-alta, le configurazioni Raid 5 sono ancora appannaggio dei sistemi workstation e server. Per implementare una configurazione Raid 5 efficiente è infatti necessario un controller di tipo evoluto, ovvero dotato di un chip dedicato all’elaborazione del codice di parità e una memoria buffer che ha lo scopo di migliorare le prestazioni.

Recovery Toolbox for Zip: un rimedio efficace per i file zip danneggiati


Recovery Toolbox for Zip è realizzato per aiutare gli utenti a risolvere i problemi riguardanti il recupero di archivi win zip danneggiati. Il software permette di recuperare i dati da file zip danneggiati e di minimizzare la perdita dei dati durante il ripristino. Una delle particolarità del programma è che utilizza vari algoritmi e metodi euristici per riparare i file zip o per estrarre i dati dai file zip danneggiati. L'utilizzo di algoritmi multipli permette di ridurre al minimo la perdita dei dati durante la riparazione di files zip, quindi l'utente potrà vedere tutti i dati possibili. Nell'ultima fase del processo, il software verifica l'integrità dei dati, per garantire la completa funzionalità dei file recuperati. Gli archivi protetti da password non presentano alcun problema per Recovery Toolbox for Zip: il programma chiederà di immettere la password, dopodiché provvederà a riparare il file zippato avvalendosi della password specificata. Il programma permette di recuperare archivi autoestraenti (ripara file sfx). L'applicazione è compatibile con Windows 98, Windows Me, Windows NT 4.0, Windows 2000, Windows XP, Windows XP SP2, Windows 2003 e Windows Vista.

Ministation USB!!



Buffalo Technology lancia un nuovo hard disk portatile MiniStation Lite USB 3.0 HD-PEU3, una soluzione tascabile in grado di offrire velocità fino a 5GB al secondo per il trasferimento e l’archiviazione di immagini in alta risoluzione, audio e video digitale, file multimediali di grandi dimensioni e molto altro ancora. Compatta ed elegante, si presenta con uno chassis nero a finitura lucido ed è retro-compatibile, quindi in grado di operare con PC desktop e notebook USB 2.0, così come con i nuovi modelli dotati di porte USB 3.0. La DriveStation USB 3.0 HD-HXU3 offre anche gli adattatori Express Card per desktop (IFC-PCIE2U3) e notebook (IFC-EC2U3UC), che consentono agli utenti di ‘aggiornare’ rispettivamente i propri PC desktop o Mac ed il proprio notebook allo standard USB 3.0, beneficiando così della velocità di trasferimento dati che questo nuovo standard è in grado di offrire.

martedì 2 febbraio 2010

Clean Room


La clean room o camera bianca è indispensabile per ogni laboratorio che si occupa di recupero dati professionale.

Sono molte le aziende che vantano una camera bianca di proprietà...la realtà è ben diversa!!!

In Italia sono davvero poche, sia per glia lti costi che prevede, che per gli spazi necessari per l'impianto.

La maggior parte dei centri assistenza demandano a terzi il servizio di recupero dati, rivalendosi con un aumento di costi sul cliente finale.

La realtà è che Recovery Italia possiede una camera bianca di altissima tecnologia, in cui vengono realizzati centinaia di trapianti di parti vitali, in ambiente completamente sterile e decontaminato, grazie ai filtri Hepa.

Questa è la nostra camera bianca, orgoglio e simbolo di professionalità; rappresenta per noi il successo della nostra azienda su tutto il territorio nazionale.

martedì 19 gennaio 2010

Tendenza verso i 2,5"

Il trend che sposta i produttori verso fattori di forma sempre più piccoli è iniziato molti anni fa, quando i dischi da 5.25" sono stati abbandonati per quelli da 3,5", più facili da gestire, più veloci e anche più robusti. Tra le ragioni di questo passaggio segnaliamo l' aumento della capacità, che permette di usare piatti più piccoli, e la riduzione del consumo energetico, particolarmente apprezzato dal segmento business e dai produttori di portatili che, infatti, usano solo dischi da 2,5", o più piccoli. La capacità, infine, non è più un problema: negli ultimi anni, infatti, diverse tecniche hanno permesso di creare dischi piccoli e molto capaci.

Minacce agli Hard Disk

Gli HDD più piccoli, come gli 1,8", 1,3" e 1,0" sono ancora molto controversi: si crede che i dischi da 1,8" rimarranno importanti per i computer ultraportatili e i dispositivi consumer, mentre i modelli da 1.3" e 1,0" devono affrontare la pressione, sempre maggiore, dei dischi basati su memoria flash, che si stanno evolvendo, migliorando il loro rapporto costo/capacità. Il segmento business, inoltre, si sta muovendo rapidamente verso soluzioni SSD di alto livello, in grado di offrire prestazioni decisamente migliori rispetto a qualsiasi altro disco meccanico.

Gli hard disk non scompariranno, ma i produttori devono focalizzarsi in quelle aree dove le soluzioni basate su memoria flash sono più deboli: costo per capacità, quando si parla di soluzioni ad elevata capacità per desktop, archiviazione consumer e business entry-level; costo per livello prestazionale nel settore business.