venerdì 20 novembre 2009

Disco Rigido

I dati sono generalmente memorizzati su disco seguendo uno schema di allocazione fisica ben definito in base al quale si può raggiungere la zona dove leggere/scrivere i dati sul disco. Uno dei più diffusi è il cosiddetto CHS acronimo per il termine inglese Cylinder/Head/Sector (Cilindro/Testina/Settore); in questa struttura i dati sono memorizzati avendo come indirizzo fisico un numero per ciascuna delle seguenti entità fisiche:



Struttura della superficie di un piatto:
A) Traccia
B) Settore
C) Settore di una traccia
D) Cluster, insieme di settori contigui


Piatto
un disco rigido si compone di uno o più dischi paralleli, di cui ogni superficie, detta "piatto" e identificata da un numero univoco, è destinata alla memorizzazione dei dati.
Traccia
ogni piatto si compone di numerosi anelli concentrici numerati, detti tracce, ciascuna identificata da un numero univoco.
Cilindro
l'insieme di tracce alla stessa distanza dal centro presenti su tutti i dischi è detto cilindro. Corrisponde a tutte le tracce aventi il medesimo numero, ma diverso piatto.
Settore
ogni piatto è suddiviso in settori circolari, ovvero in "spicchi" radiali uguali ciascuno identificato da un numero univoco.
Blocco
L'insieme di settori posti nella stessa posizione in tutti i piatti.
Testina
Su ogni piatto è presente una testina per accedere in scrittura o in lettura ai dati memorizzati sul piatto; la posizione di tale testina è solidale con tutte le altre sugli altri piatti. In altre parole, se una testina è posizionata sopra una traccia, tutte le testine saranno posizionate nel cilindro a cui la traccia appartiene.

Questa struttura introduce una geometria fisica del disco che consta in una serie di "coordinate" CHS, esprimibili indicando cilindro, testina, settore. In questo modo è possibile indirizzare univocamente ciascun blocco di dati presente sul disco. Ad esempio, se un disco rigido si compone di 2 dischi (o equivalentemente 4 piatti), 16384 cilindri (o equivalentemente 16.384 tracce per piatto) e 16 settori di 4096 byte per traccia, allora la capacità del disco sarà di 4×16384×16×4096 byte, ovvero 4 GiB.

Il fattore di interleaving è il numero dei settori del disco rigido che si deve saltare per leggere consecutivamente tutti quelli della traccia. Ciò dipende strettamente dalle caratteristiche prestazionali del disco rigido stesso, cioè dalla velocità di rotazione del disco, dal movimento dei seekers con le relative testine e dalla velocità di lettura-scrittura della stessa testina.

Tale processo è stato introdotto poiché inizialmente le cpu, che ricevevano e rielaboravano i dati letti, compivano queste azione ad una velocità inferiore della velocità di lettura/scrittura sul disco rigido, quindi, una volta rielaborati i dati provenienti da un settore, la testina si troverebbe già oltre l'inizio del settore successivo. Alternando i settori in modo regolare e leggendoli secondo lo specifico interleaving factor, si velocizzava il disco rigido e il calcolatore. I moderni dischi rigidi non necessitano di interleaving.



giovedì 19 novembre 2009

Importante: Firmware Hard Disk Sagate

Un problema di firmware è stato rilevato su un piccolo numero di Hard Disk Seagate (delle famiglie Barracuda 7200.1, Barracuda ES.2 SATA e DiamondMax 22) che può portare, dopo uno spegnimento e riaccensione, alla non disponibilità d’accesso ai dati. Seagate ha, per questo motivo, rilasciato un aggiornamento del firmware di questi prodotti, che potete trovare su questo link:

http://seagate.custkb.com/seagate/crm/selfservice/search.jsp?DocId=207931

PS: L’aggiornamento del firmware di un Hard Disk non è certamente una cosa da fare con leggerezza e senza competenza. Si raccomanda prima di procedere ad un backup esterno dei dati contenuti in esso e comunque di farlo fare a personale esperto

Il Firmware

Il firmware è un programma, inteso come sequenza di istruzioni, integrato direttamente in un componente elettronico nel senso più vasto del termine (integrati, schede elettroniche, periferiche). Lo scopo del programma è quello di avviare il componente stesso e consentirgli di interagire con altri componenti tramite l'implementazione di protocolli di comunicazione o interfacce di programmazione.

Quando si parla di firmware per una scheda elettronica (come una scheda di espansione per computer) questo generalmente trova posto all'interno di una memoria ROM o flash. Quando invece il firmware è integrato all'interno di un processore (come ad esempio il Pentium4) in italiano viene detto anche microcodice.

Il termine deriva dall'unione di "firm" (stabile) e "ware" (componente), indica che il programma non è immediatamente modificabile dall'utente finale e che si tratta del punto di incontro fra componenti logiche e fisiche, ossia fra hardware e software.

Il firmware forse più conosciuto in ambito informatico (anche ai non addetti ai lavori) è quello della scheda madre, chiamato comunemente BIOS e responsabile del corretto avvio del computer, ma quasi sempre sono dotati di proprio firmware anche i singoli componenti di un computer, come dischi fissi, lettori o masterizzatori di CD e DVD, schede di espansione in genere.


Approndisci argomento: corruzione firmware

venerdì 13 novembre 2009

Maxtor: Causa perdita dati


Alcuni dei problemi più comuni che riscontriamo con le unità Maxtor sono i seguenti:

La corruzione del firmware:

Pprobabilmente il problema più comune identificato dai nostri ingegneri su dischi Maxtor. Questo è normalmente diagnosticato quando il BIOS identifica il disco in modo errato. Se viene visualizzato il nome del modello Maxtor elencato non correttamente nel BIOS probabilmente significa che il firmware è stato sostituito con un altro da un modello non compatibile.

Abbiamo notato questo problema con molte unità Maxtor, più comunemente la serie DiamondMax in cui la descrizione errata viene mostrata come:

“MAXTOR N40P” su DiamondMax Plus 8
“MAXTOR CALYPSO” III su DiamondMax Plus 9
“MAXTOR FALCON” su DiamondMax 10

Problema di Lettura / scrittura delle testine per corruzione della pista di servizio:

Quando la funzione di raffreddamento è difettosa l’unità può raggiungere temperature superiori al livello massimo consigliato. Tipica conseguenza di questo tipo di guasto è il rappresentato dal rumore mettalico interno al disco provocato dalla testina non più in grado di funzionare correttamente.

Elettronica:

Un errore di elettronica si sviluppa sulla scheda del controller. Quando questo si verifica, l’unità sembra essere completamente inutilizzabile e non verrà rilevata dal BIOS.

I confini del settore non corretti:

In questo caso, il disco viene visualizzato correttamente nel BIOS, ma viene anche visualizzato un messaggio di errore come: “RAW” in Windows o “Il disco non è leggibile da questo sistema” in Mac OS X.

Qualsiasi software di recupero dati non sarà in gradi di recuperare i file e ogni richiesta sul disco rigido darà come risultato “confini del settore non corretti” oppure genererà messaggi di errore AMNF (Address Mark Not Found) . Ciò è causato dal danneggiamento dei dati nella zona di servizio del disco rigido . Correggendo questa corruzione consente normalmente l’accesso ai dati persi.

Se il vostro hard disk Maxtor si è danneggiato, o sembra sul punto di farlo, si consiglia di spegnere l’unità e contattarci subito per una valutazione e diagnosi.

giovedì 12 novembre 2009

Tecnologia Hard Disk

Descrizione

Il disco rigido è costituito fondamentalmente da uno o più dischi in alluminio o vetro, rivestiti di materiale ferromagnetico in rapida rotazione e da due testine per ogni disco (una per lato), le quali, durante il funzionamento "volano" alla distanza di poche decine di nanometri dalla superficie del disco leggendo e scrivendo i dati. La testina è tenuta sollevata dall’ aria mossa dalla rotazione stessa dei dischi che può superare i 15.000 giri al minuto; attualmente i valori standard di rotazione sono 5.400, 7.200, 10.000 e 15.000 giri al minuto.

Storia
Coppia di testine posizionate all’ estremità dei due braccetti mobili di lettura, mancando il disco, risultano a contatto una con l’ altra. L' hard disk è stato inventato nel 1956 dall’ IBM. Il primo prototipo era costituito da 50 dischi del diametro di 24 pollici (circa 60 cm) e poteva immagazzinare circa 5 megabyte di dati. Era grande quanto una lavatrice. La denominazione originaria era fixed disk (disco fisso), il termine hard disk (disco rigido) nacque intorno al 1970 per contrapposizione coi neonati floppy disk (dischetti).

Nel 1963 sempre IBM ideò il meccanismo di sollevamento della testina mediante l’ aria. Nel 1973 IBM introdusse il modello 3340 Winchester, così denominato per analogia con il popolare modello di fucile ".30-30 Winchester" poiché era dotato di due dischi da 30 MB l’ uno; questo nome entrò nell’ uso comune come sinonimo di disco rigido perché questo modello fu il predecessore di tutti i dischi rigidi moderni.

Il primo modello per personal computer fu il Seagate ST-506 prodotto da Seagate Technology nel 1980, aveva una capacità di 5 MB, diametro di 5,25 pollici ed era dotato di motore passo-passo per il movimento delle testine (il controllo voice coil arriverà solo qualche anno dopo). Questo modello equipaggiava i personal computer AT&T con processore 286 prodotti negli stabilimenti Olivetti di Scarmagno, in seguito alla collaborazione della società di Ivrea con la multinazionale americana. Contemporaneamente, la società OPE (Olivetti Peripheral Equipment), una consociata Olivetti, forniva i dischi rigidi per i computer M24; storicamente questa società fu l’ unica in Europa a impegnarsi nel progetto, sviluppo e produzione di questo tipo di periferica.

Caratteristiche prestazionali
Disco rigido da 8 GigaByte smontato nelle sue componentiI dischi rigidi moderni hanno capacità e prestazioni enormemente superiori a quelle dei primi modelli ma poiché nel frattempo la velocità e le prestazioni delle memorie ad accesso casuale (RAM e ROM) sono aumentate molto di più, la loro velocità nella lettura e scrittura dei dati restano comunque di diversi ordini di grandezza, al di sotto delle prestazioni della RAM e della componentistica a stato solido che equipaggia un computer. Per questo motivo il disco rigido è spesso la causa principale del rallentamento di un computer soprattutto quando, a causa di una memoria RAM inferiore alla memoria virtuale richiesta dai programmi in esecuzione, il sistema operativo è costretto ad effettuare un gran numero di operazioni di swap tra il disco e la memoria centrale.

Le caratteristiche principali di un disco rigido sono:

la capacità
il tempo di accesso
la velocità di trasferimento
La capacità è in genere espressa in gigabyte (GB). I produttori usano i gigabyte decimali, invece delle approssimazioni per potenze di due usate per la memoria. Questo significa che la capacità di un disco rigido è in realtà un poco più piccola di quella di un modulo di memoria con la stessa capacità, e lo scarto aumenta all’ aumentare delle dimensioni. Quando la capacità è espressa in GB, il fattore di correzione è di (1000/1024)3, pari a circa 0,93, per cui un disco rigido da 320 GB ha una capacità effettiva di circa 298 GiB. Attualmente (luglio 2009) i dischi rigidi si trovano in vendita con capacità fino a 1.5 TB. Alcune aziende accoppiano più dischi in un unico box per arrivare a capacità di 7,5 TB ma si tratta di un espediente, ad es: Lacie Big Disk, Maxtor Shared Storage, etc. La capacità può essere aumentata incrementando la densità con cui le informazioni vengono memorizzate sui piattelli che compongono l’ harddisk o impiegandone un numero maggiore. La rincorsa a unità sempre più capienti non conosce soste, attualmente l’ unità più capiente è la Seagate "7200.12" da 1.5 TB. Parallelamente scende anche il costo per GB, il prezzo di questa unità è inferiore a 150,00€.

Il tempo di accesso è la variabile più importante nel determinare le prestazioni di un disco rigido, conoscendo il modello, facilmente si può risalire ai dati tecnici dell’ unità, compreso il tempo di accesso, purtroppo molti produttori di computer non menzionano questo dato, e a volte nemmeno la marca né il modello. Si tratta del tempo medio necessario perché un dato, residente in un punto casuale del disco, possa essere reperito. Il tempo impiegato dipende dalla velocità della testina a spostarsi sulla traccia dove risiede il dato e dalla velocità di rotazione del disco; maggiore è la velocità e più breve è il tempo impiegato dal dato a ripassare sotto la testina nel caso questa non fosse arrivata in tempo sul dato, durante la rotazione precedente (latenza rotazionale). I produttori cercano perciò di realizzare testine sempre più leggere (che possono spostarsi più in fretta perché dotate di minore inerzia) e dischi che girano più velocemente. Il tempo di accesso tipico per un disco rigido di da 7200 rpm è di circa 9 millisecondi. Per uno da 15.000 rpm è inferiore a 4 ms.

La velocità di trasferimento è la quantità di dati fornita dall’hard disk in un determinato tempo (in genere si prende 1 secondo come riferimento). Usare dischi che ruotino più velocemente o incrementare la densità di memorizzazione porta ad un miglioramento diretto della velocità di trasferimento. Va ricordato che la velocità di trasferimento cala in modo proporzionale al numero di discontinuità nei settori che compongono il file ricercato (vedi frammentazione).

Oltre alle tre viste sopra, altre caratteristiche influenzano in misura minore le prestazioni di un disco rigido. Tra queste:

il buffer di memoria
la velocità dell’ interfaccia
Il buffer è una piccola memoria cache (in genere di alcuni megabyte) posta a bordo del disco rigido, che ha il compito di memorizzare gli ultimi dati letti o scritti dal disco. Nel caso in cui un programma legga ripetutamente le stesse informazioni, queste possono essere reperite nel buffer invece che sul disco. Essendo il buffer un componente elettronico e non meccanico, la velocità di trasferimento è molto maggiore, nel tempo, la capacità di questa memoria è andata sempre aumentando, attualmente 32 MB sono una dimensione abbastanza usuale.

L’ interfaccia di collegamento tra il disco rigido e la scheda madre (o, più specificatamente, il controller) può influenzare le prestazioni perché specifica la velocità massima alla quale le informazioni possono essere trasferite da o per il disco. Le moderne interfacce tipo ATA133, Serial ATA o SCSI possono trasferire centinaia di megabyte per secondo, molto più di quanto qualunque singolo disco fisso possa fare, e quindi l’ interfaccia non è in genere un fattore limitante. Il discorso può cambiare nell’ utilizzo di più dischi in configurazione Raid, nel qual caso è importante utilizzare l’ interfaccia più veloce possibile, come per esempio la Fibre Channel da 2 Gb/s.

mercoledì 11 novembre 2009

Fujitsu: causa perdita dati



I guasti del disco Fujitsu sono spesso riparabili, è essenziale però non tentare di sostituire una scheda elettronica difettosa con una di un Hard Disk funzionante, anche se apparentemente compatibile. Le informazioni sulla scheda sono specifiche per l’hard disk stesso e non funzioneranno su altri dischi dello stesso identico modello. Quel che è peggio è che la sostituzione integrale della scheda, può causare guasti meccanici e drammaticamente aumentare il rischio di rendere irrecuperabili i dati.

Non appena si sospetta che un disco Fujitsu è sul punto di guastarsi, immediatamente spegnere l’unità e rimuoverla dal sistema. Prima si spegne l’hard disk, maggiori sono le possibilità di recupero dati.

Tags: fujitsu, guasti comuni, hard disk, perdita file

Toshiba: Causa perdita dati


Non vi è alcun segnale definibile di avvertimento prima che un disco Toshiba smetta di funzionare. Si può notare un deterioramento delle prestazioni prima del crash del disco rigido, ma questo potrebbe variare da pochi giorni a pochi secondi prima del guasto completo. Un tratto distintivo di Toshiba, è un caratteristico suono anomalo che può essere ascoltato poco prima che il disco smetta di funzionare. E’ anche comune percepire il suono del tentativo del motore di avviarsi ripetitivamente senza successo. Le unità Toshiba, possono anche subire abrasioni superficiali causati dalle testine esposte a calore eccessivo, queste inizieranno ad aderire alla superficie del disco graffiando la superficie danneggiando in maniera irreparabile diversi settori, fino a rendere impossibile il recupero dati.

Nei modelli Toshiba MKGAS e MKGAX un motivo comune di guasto è rappresentato dal consumo dei cuscinetti del rotore che portano al suo grippaggio. Una volta grippato il motore c’è il rischio accendendo che le testine vadano a contatto con i piatti. In questi casi è sempre meglio spegnere immediatamente l’hard disk ed inviarlo per un intervento in camera bianca.

I sintomi tipici di imminente perdita dei dati in Hard Disk Toshiba

* Deterioramento della performance
* Guasto improvviso del disco rigido
* L’unità non è accessibile, anche se ancora funzionante
* Il BIOS riconosce l’unità, ma un messaggio di di errore compare successivamente
* Un suono anomale proviene dall’interno del disco
* Il motore non riesce a partire

Sebbene gli hard disk Toshiba dimostrino in genere un’ottima affidabilità, quando si verifica un problema, può spesso rivelarsi disastroso per i dati che si trovano nel disco rigido. Qualora si verifichino problemi sopradescritti, contattaci subito prima di rischiare una completa perdita di dati.

Tags: guasti comuni, hard disk, perdita file, toshiba

IBM-Hitachi Causa perdite dati

IBM – Hitachi – Cause perdite dati drive portatili

Hitachi Notebook e drive portatili

L'esperienza Recovery Italia con la tecnologia Hitachi ci porta a notare che i problemi più comuni rilevati con le unità TravelStar sono:

* Improvviso guasto del disco rigido
* Hard disk inaccessibile, ma ancora fisicamente funzionante
* Il BIOS riconosce l’unità, ma l’avviso di fallimento dell’unità viene visualizzato
* Deterioramento della performance
* Rumore interno testine
* Rumore proveninente dal tentativo ripetitivo del motore di partire

Hitachi ha fatto molto bene nel mercato dei portatili in quanto ha messo in vendita la prima unità TravelStar nel 1991. I loro prodotti le hanno garantito in modo veloce una reputazione per prestazioni e basso consumo energetico. Soprattutto, sono stati generalmente affidabili. La tecnologia Hitachi HiVERT applicata alla gamma di prodotti Travelstar, diminuisce il consumo di energia ad un livello che fornisce un ambiente operativo fresco, permettendo così una vita più lunga per l’unità.

Quando unità disco fisso Travelstar si guasta, di solito è perché le testine del disco si danneggiano. In tale situazioni l’unità deve essere aperta direttamente in un ambiente ad atmosfera controllata in assenza di polvere ove sostituire la parte danneggiata e rimettere in funzione il disco. Offriamo una alta percentuale di successo in questi casi di recupero dati.

Se si hanno problemi con un disco IBM / Hitachi, consigliamo di chiamare senza indugio. Questi modelli sono più inclini alla guasti fatali improvvisi di quelli di altre marca.

Tags: guasti comuni, hard disk, hitachi, IBM, Perdita file